Dalla penna di Massimo Zona: Mauro Baveni, il detective della Terra dei Fuochi

 

  Noemi Campopiano

 

  Redazione Calvi, 24 luglio 2020

 […] Sembravano tribune vuote di un teatro deserto e desolato, nel quale il sole in declino colorava di rosso le gradinate. “Come ondate di sangue” si ritrovò a pensare Mauro.

In un mondo in cui le persone giocano a fare i supereroi, riempiendosi la bocca di cliché e buonismo, Mauro Baveni è come un’onda nera nella notte, una forza irresistibile e travolgente che non si cura né del perbenismo né, tantomeno, del giudizio altrui.

Che si tratti di donne, un buon amaro o una missione impossibile, Mauro è il genere di uomo che non risparmia nemmeno una briciola di sé, assaporando ogni cosa fino in fondo, nel tentativo di scacciare quella maledetta noia che pare divorare i suoi giorni, da quando, ormai in pensione, ha dovuto abbandonare i Servizi Segreti e i vecchi amici di avventura.

Ma un uomo come lui può davvero arrendersi a una passiva vita tinteggiata di oziosità?

Certo che no, dunque quando si prospetta l’occasione di reinventarsi detective non se la lascia sfuggire: ufficialmente per arrotondare la pensione, ufficiosamente per continuare a sentirsi vivo.

Sicuro di sé, scaltro e inarrestabile, Mauro Baveni si muove nel Sud Italia, in una terra corrotta e insanguinata, in costante bilico tra bene e male, in un gioco di chiaroscuri in cui l’unica legge è la sua stessa filosofia di vita: perché il male, per il detective della Terra dei Fuochi, va sradicato dal profondo e ogni mezzo è lecito per distruggere chi, a sua volta, nuoce alla sua bella terra e minaccia le persone che ama. Non ci sono mezze misure per Mauro, nessuna possibilità di redenzione: il male, con lui, non può sperare di cavarsela a buon mercato.

Eppure, accanto a questo suo agire così drastico e implacabile, convive anche un altro lato che potrebbe mostrarvi, certo, a patto che siate una bella donna e, magari, davanti a un buon nocino. Un lato dolce-amaro, l’anima di un uomo abbandonato dalla moglie e con dei figli già grandi, la cui distanza inizia a far sentire il peso di parole mai dette e abbracci mancati.

 

 

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La serie Mauro Baveni Detective apre le danze con Rosso Teatro, pubblicato dalla casa editrice Edizioni Italia. Qui facciamo per la prima volta conoscenza di Mauro e del suo turbolento mondo, fatto di passione e risolutezza.

Indagando su una ditta specializzata nella raccolta dei rifiuti urbani, ma con evidenti implicazioni camorristiche, l’uomo si lascia catturare da una donna, moglie di un boss della malavita, imprigionata in una realtà che non le appartiene. Riuscirà Mauro a salvarla dagli intrighi delle sue infauste parentele, prima che la polizia stringa la morsa della giustizia sulla famiglia Biancardi?

«Dimmi, chi può avere un’espressione contenta davanti al proprio assassino?»

«Non saprei» disse lei titubante

«Solo chi pensa di essere davanti a una persona che gli vuole bene. E che invece lo ammazza»

 

 

 

 

 

Che Mauro Baveni non si lasci intimidire dalle sfide, lo abbiamo capito fin dal romanzo d’esordio della serie, ma ne La cantina di tufo, pubblicato da Edizioni Italia, osserviamo le mosse di questo personaggio così controverso, ma accattivante, sulle tracce delle flotte dell’Isis sulle coste libiche, ma non solo, perché il legame con la sua terra richiede ora più che mai la sua presenza: tre donne assassinate reclamano giustizia.

Al suo fianco, troviamo ex contractor e vecchi amici, ma anche Annamaria, preoccupata come non mai dei pericoli che l’uomo che ama continua a inseguire. Ma si sa, passione e fedeltà non sempre vanno di pari passo ed entrambi si domandano quanto ancora reggerà il filo insanguinato che lega le loro esistenze.

La cantina di Tufo si è classificato al primo posto ex-aequo del Premio Internazionale Letterario ed Artistico promosso dall’associazione culturale-onlus Giglio Blu di Firenze 2019.

 

E capiva e sapeva di quanti esseri così fragili giravano per il mondo, prede inconsapevoli di predatori di anime e di corpi, che approfittavano del loro stato e della loro intensa solitudine.

 

 

 

 

Quando vengono ritrovati i corpi senza vita di due giovani fidanzati riversi nella macchina di lei in una stradina campestre, le autorità sono subito pronte ad archiviare il caso come omicidio-suicidio, ma lo zio della ragazza non riesce proprio a darsi pace e si rivolge a Mauro nella speranza che lui possa trovare un senso a una tragedia che senso non ha. Eppure, tutto parrebbe portare proprio alla pista dell’omicidio-suicidio: la pistola a cui appartengono i proiettili fatali è stata ritrovata nella mano del ragazzo, non vi è alcun segno di effrazione sull’auto, nessun vetro rotto e nessuna impronta diversa da quella dei due sfortunati amanti.

A intrecciarsi a questa strana vicenda che apre il romanzo Un amore comunque, pubblicato da LFA Publisher, vi sono gli scontri armati sempre più feroci con la camorra e incarichi che lo vedono coinvolto su più fronti: in primis il tentativo di liberare la moglie dell’ambasciatore italiano in Libia. A ciò, si aggiunge il salvataggio fortuito di una ragazza che si rivelerà essere la figlia di un noto boss della malavita. Insomma, non c’è proprio pace per Mauro Baveni.

Un amore comunque si è aggiudicato il Premio Critica per la sezione Libro di narrativa inedito al Premio Letterario Nazionale Memorial Vallavanti Rondoni 2018

 

C’era qualcosa che non andava, lo avvertiva istintivamente, qualcosa che gli sfuggiva e che invece era là chiarissima, senza che lui riuscisse però a decifrarla.

 

 

A cura di LFA Publisher, la quarta avventura della serie Mauro Baveni Detective è stata pubblicata a luglio di quest’anno con il titolo: L’arciere di Dio.

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Descrizione generata automaticamenteLa polizia è nel panico: un misterioso individuo con il volto celato da un cappuccio ha iniziato la sua personale opera di vendetta, uccidendo senza pietà i pedofili che incontra sul proprio cammino. Serena chiede aiuto a Mauro per scovare e consegnare alla giustizia questo Robin Hood del ventunesimo secolo, ma l’uomo non sembra propenso a mettersi tra l’Arciere di Dio e il suo personale senso di giustizia, probabilmente perché la stessa filosofia di vita, e di morte, del detective della Terra dei Fuochi è altrettanto rigida e spietata. Quando però l’arciere sembra prendere di mira anche i cani, viene da chiedersi se non si tratti semplicemente di un folle, o forse qualcuno sta cercando di emulare l’ambiguo giustiziere? E per quale scopo?

Una vecchia conoscenza chiederà inoltre l’aiuto di Mauro e dei suoi amici, nel tentativo di liberarsi dalla piaga del lavoro nero in cui si è lasciata ingenuamente coinvolgere nella piana di Crotone.

 

Pensò che l’uomo fosse morto e si convinse che ormai fosse arrivato anche il suo momento. Si gettò in ginocchio con la faccia a terra e le mani allungate davanti a sé, in segno di muta richiesta di pietà.

 

 

 

 

   Pillole d’autore: Massimo Zona

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Massimo Zona nasce a Roma, da madre professoressa di lettere al liceo classico e padre ufficiale di Marina. Si laurea in Giurisprudenza e vince un concorso di commissario della Polizia di Stato a cui rinuncia per entrare in una multinazionale petrolifera che gli permetterà di girare Italia, Europa e America, coltivando però il suo amore per la scrittura e arricchendo la sua passione con preziose esperienze di vita.

Come il protagonista della serie Mauro Baveni Detective, di certo non si può dire che indugi nell’inerzia: a quarantacinque anni, al culmine delle potenzialità professionali nell’azienda in cui lavora, abbandona tutto per fondare un’agenzia commerciale di supporto all’attività delle multinazionali del petrolio.

Ad oggi, Massimo Zona si dedica completamente all’attività letteraria. Oltre ai romanzi autoconclusivi della serie Mauro Baveni Detective, ha pubblicato nel novembre 2017 un’antologia di racconti dal titolo Quella casa sulla roccia e altre piccole storie, edita da La Ruota Edizioni e con cui si aggiudica il primo posto del Premio Navarro 2018. Segue poi la raccolta di poesie e canzoni Discende il vento, pubblicata dalla casa editrice Edizioni Italia, che coniuga la bellezza sempiterna della poesia con l’innovazione tecnologica dei QR code che, impressi sulla pagina, permettono al lettore di accedere a contenuti multimediali e di apprezzare, così, anche le doti musicali dello scrittore. Discende il vento ha ottenuto, tra l’altro, il Premio della Giuria poesia edita all’undicesimo Concorso Letterario Gian Antonio Cibotto 2019. Nel 2019 pubblica Recita di Natale, commedia musicale in tre atti e trenta canzoni, e a luglio 2020, come già detto, il quarto episodio delle avventure di Mauro Baveni: L’arciere di Dio.

Autore poliedrico e dinamico si dedica ai romanzi tanto quanto alla lirica, classificandosi sul podio di diversi concorsi letterari, tra i risultati più importanti troviamo: il terzo posto con la lirica Cala la nebbia al Premio Letterario Mino de Blasio Nero su Bianco 2018; il primo premio assoluto nella poesia dialettale, con l’opera Storia de Roma partecipante al Premio Internazionale di Poesia e Narrativa Città di Latina 2018; il riconoscimento della poesia Hylan, vincitrice del primo posto al concorso letterario Poesia da tutti i cieli 2019 e, infine, il terzo posto al Premio Ambiart 2019 con la poesia Lasciami qui.

Un bagaglio letterario non da poco, dunque, ma Massimo Zona non è un uomo da crogiolarsi nel passato: nuovi pericoli attendono i suoi personaggi e nuove poesie aspettano soltanto di trovare la giusta via nel suo mondo d’inchiostro.

 

 

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