LOMBARDI: “FIDUCIA INCONDIZIONATA NELL’UFFICIO FINANZIARIO”!
Marrocco
Giovanni, 22 febbraio 2020
Dissesto o non dissesto, la seduta del 18
febbraio ha dimostrato nuovamente che l’amministrazione Lombardi non ha alcuna
consapevolezza dei conti del comune.
Le prove sono innumerevoli, e ne vogliamo
fare una elencazione non esaustiva, tratta da atti ufficiali e dichiarazioni
del Sindaco, dei responsabili finanziari, dei segretari comunali, dei revisori
dei conti e dell'O.S.L.:
1)
Mancato impegno di spesa per lo scoperto di tesoreria del 2015, da parte dei
tecnici del commissario;
2) Mancato invio dei questionari dei fabbisogni standard, con sospensione dei
trasferimenti erariali;
3) Mancato invio dei rendiconti dei bonus energetici;
4) Mancato riaccertamento (reale) dei residui dal
2016 in avanti;
5) Pagamento non regolare degli stipendi dei dipendenti per alcuni mesi, come
conseguenza dell'affidamento del servizio di tesoreria in corso d'anno anziché
al 1° gennaio;
6) Mancato invio delle dichiarazioni contributive mensili dei dipendenti per
anni;
7) Non conoscenza delle fatture pagate o inevase, con la conseguenza di pagare
due volte le stesse fatture in favore del gestore del servizio di igiene urbana
(somme mai recuperate dai "parsimoniosi");
8) Obbligazioni giuridiche sorte nelle annualità a decorrere dal 2016, non
supportate da preventiva acquisizione dei relativi impegni di spesa, cioè
debiti fuori bilancio non riconosciuti e finanziati, per un ammontare
presuntivo e non esaustivo pari a € 2.616.902,48: qualcuno al telefono ordina
lavori, forniture e servizi senza contabilizzarli, come si amministrava negli
anni '70 ed '80 del secolo scorso;
9) Predisposizione di ipotesi di bilancio riequilibrato bocciate più volte dal
revisore e dal Ministero, per approvarne poi una che ci ha condotti ad un
disavanzo di amministrazione, maturato per il periodo dal 2016 al 2018, di €
1.667.735,04;
10) Mancato invio di rendicontazioni varie alla Regione;
11) Mancato aggiornamento della sezione "Amministrazione trasparente"
del sito;
12) Mancata certificazione dei crediti sulla piattaforma ministeriale;
13) Disallineamento tra il conto del tesoriere e la contabilità del comune (i
conti del tesoriere non corrispondono alle scritture contabili dell’ente!);
14) Mancata regolarizzazione delle carte contabili;
15) Mancata compilazione dei dati obbligatori del DUP e delle relazioni al
rendiconto;
16) Mancata predisposizione della relazione di inizio mandato;
17) Mancata collaborazione con l'organo di liquidazione nella determinazione della
massa passiva (mancano le attestazioni sui debiti maturati, cioè nessuno sa
ancora se sono dovuti o meno);
18) Riscossione per € 2.780.968,95 di entrate di competenza dell'O.S.L., non trasferite, e spese pagate su residui passivi
di competenza O.S.L.: praticamente sono stati
movimentati nella gestione ordinaria post-dissesto i residui di competenza
dell’O.S.L. (non fanno l'ordinario, ma si occupano
del lavoro straordinario!);
19) Elencazione di fatture già pagate nella dichiarazione di dissesto;
20) Perdita di scritture contabili e duplicazione di altre nel passaggio ad un
nuovo software;
21) Mancata contabilizzazione dell'aggio dovuto al concessionario della
riscossione delle entrate;
22) Mancato controllo sull'operato dei concessionari (non sanno quanto e dove
versano, non chiedono il conto annuale dell'agente);
23) Venticinque pareri non favorevoli di revisori vari, sulle sole delibere di
consiglio;
24) Trasferimento dei residui, attivi e passivi, risultanti alla data del 31
dicembre 2015, senza alcuna verifica e senza preoccuparsi delle ragioni di una
differenza di 8 milioni di € rispetto ai dati ufficiali accertati nel
rendiconto 2015;
25) Mancata predisposizione dei conti annuali delle spese del personale;
26) IMU accertata per competenza e non per cassa, che genera un corrispettivo
avanzo di gestione inesistente;
27) Inventari dei beni mobili e immobili non aggiornati alla data di
riferimento;
28) Inattendibilità dei disavanzi accertati, in quanto inquinati dai residui
che andavano trasferiti all’OSL, dalla mancata analisi dei residui attivi e
passivi, da un saldo di cassa negativo e dal mancato accantonamento delle quote
vincolate;
29) Razionalizzazione della spesa, rimasta solo sulla carta;
30) Accumulo di fatture, decreti ingiuntivi, atti di precetto e pignoramenti
(che non sanno quantificare), dovuti a mancati pagamenti;
31) "Disorganizzazione burocratica amministrativa che, nella sostanza,
impedisce la minima gestione anche dell’ordinarietà";
32) Saldo di cassa negativo nel 2016, frutto di errate rilevazioni contabili;
33) Assenza di un piano di rilevazione del contenzioso e fondo rischi
verosimilmente insufficiente;
34) Mancata costituzione del fondo pluriennale vincolato;
35) Mancanza dei conti degli agenti contabili esterni e dei conti dell’economo
comunale;
36) Mancata presentazione degli adempimenti fiscali (dichiarazioni IVA/IRAP,
modello 770, eccetera, per gli anni di imposta 2015, 2016, 2017 e 2018), con il
rischio di perdere più di 200.000,00 € di credito I.V.A.;
37) Mancata tenuta della contabilità delle somme vincolate, incassate e pagate;
38) Accertamenti e recupero evasione di entrate, programmate e non effettuate;
39) Non corretta archiviazione e catalogazione documentale di atti contabili,
negli ultimi 3 anni, tali da non poter effettuare un riaccertamento
a norma;
40) Riscossione del canone idrico fermo al 2017;
41) Continuo ricorso a supporti esterni, anche per le pratiche di
pensionamento.
Ma
il Sindaco ripone fiducia incondizionata nell’ufficio finanziario!
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