COMPITI E POTERI DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE

Giovanni Marrocco, 24 settembre 2019

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Nella seduta del consiglio tenutasi il 24 settembre pomeriggio, non solo si è provveduto alla surroga del dimissionario Antonio Capuano, ma si è proceduto altresì all’individuazione del nuovo presidente del consiglio comunale.

Il consigliere eletto per ricoprire questa fondamentale carica è la signora Angela Martino, cugina di primo grado del Sindaco Lombardi.

Una scelta che rispetto, ma che ritengo assolutamente inopportuna, per ragioni tecniche e politiche serie e non attentamente vagliate (o forse vagliate fin troppo bene)!

Il titolo di questo mio intervento è infatti anche quello con cui è rubricato l’articolo 7 del vigente regolamento per il funzionamento del consiglio comunale, che disciplina, appunto, “compiti e poteri del presidente” dell’assise.

Questo articolo stabilisce, in sintesi, che il Presidente rappresenta l’intero consiglio comunale ed assicura l’esercizio delle funzioni allo stesso attribuite dalle legge e dallo Statuto. Assicura l’osservanza della legge, dello Statuto e del regolamento, si ispira a criteri di imparzialità, intervenendo a difesa delle prerogative del consiglio e dei singoli consiglieri. Lo Statuto ribadisce, all’articolo 16, che nell’espletamento delle sue funzioni, al Presidente non compete alcuna discrezionalità.

In sostanza il Presidente deve essere una figura terza ed imparziale, che deve operare nel rispetto della legge, dello Statuto e del regolamento e che deve difendere ed assicurare le prerogative dei singoli consiglieri.

Ma il Presidente dimissionario, Antonello Parisi, ha agito in questo modo negli ultimi due anni? Lasciamo stare il fatto che non abbia mai rinunciato alle proprie indennità di funzione, come invece ha fatto il suo predecessore, Franca Taffuri, per tutta la durata del proprio mandato, mediante la delibera di consiglio n. 18 del 23/07/2014 (unica modalità esistente per rinunciare alle indennità, come gli “illuminati” dovrebbero sapere).

Sono scelte personali, questo è vero, anche se in un comune formalmente in dissesto ci si sarebbe aspettato ben altro atteggiamento dagli autoproclamati “responsabili”, paladini della gestione finanziaria “oculata”. D’altro canto proprio l’ex presidente Parisi, in risposta ad una interrogazione dello scrivente, ebbe a definire “populista” la scelta di rinunciare alle indennità di funzione da parte dei precedenti incaricati di pubbliche funzioni, quelli che loro definiscono “scellerati”.

Venendo però al merito della gestione del presidente Parisi, lo stesso:

·       non è mai intervenuto presso gli uffici comunali perché rilasciassero gli atti richiesti e spettanti ai consiglieri nell’ambito delle loro prerogative, spesso (anzi troppe volte) negati;

·       ha omesso o quantomeno ritardato l’iscrizione all’ordine del giorno delle interrogazioni consiliari;

·       non ha mai più riconvocato la commissione di controllo e garanzia perché si procedesse all’elezione del presidente dimissionario, garantendone così il funzionamento come da Statuto;

·       non ha mai invitato il revisore dei conti a verificare le anomalie di bilancio segnalate dai consiglieri di minoranza;

·       da ultimo è intervenuto via facebook, con un lungo intervento a gamba tesa nei confronti delle minoranze e delle gestioni passate, cui sono stato costretto, mio malgrado, a replicare.

Insomma, scelte ed atteggiamenti che di sicuro non hanno assicurato l’osservanza della legge, dello statuto e del regolamento, e che non si sono mai ispirati a criteri di imparzialità, a difesa delle prerogative del consiglio e dei singoli consiglieri.

Ciò detto, come potrà mai la cugina del Sindaco, nel ruolo di Presidente, assicurare le prerogative di tutti i consiglieri, compresi quelli di minoranza? Al di là dello stretto grado di parentela con il primo cittadino, non lo lasciano di certo presagire alcuni suoi recenti interventi su facebook, decisamente schierati e molto critici nei confronti delle minoranze.

In nessun altro comune d’Italia, il Presidente del consiglio comunale è cugino (o parente) del Sindaco. Si è dato origine ad una situazione inedita nel panorama nazionale, inopportuna e inadatta ad assicurare l’imparzialità necessaria nello svolgimento di questo delicato ruolo.

La consigliera Martino, con i suoi recenti post sui social, sarebbe stata più adatta a fare la capigruppo della maggioranza, ma non di certo il Presidente del consiglio comunale.

Ci ritroviamo così un comune a totale conduzione familiare. Dopo il via vai dei “cognati” presso gli uffici comunali, senza alcun titolo per spulciare atti e documenti vari come invece fanno da due anni a questa parte, ora abbiamo anche la cugina del Sindaco, presidente del massimo organo elettivo del comune!

Voglio però dare il beneficio del dubbio al neo-eletto Presidente, concederle l’opportunità di dimostrare la sua adeguatezza nel ricoprire tale ruolo. Per questo motivo le sottoporrò a breve le stesse richieste avanzate al dimissionario presidente Parisi e dallo stesso “snobbate”. Saranno i conseguenti provvedimenti adottati (oppure omessi) dal Presidente Martino a definirne l’imparzialità o meno.

Il Consigliere comunale

Dott. Giovanni Marrocco

 

 

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