LA TUTELA DELL’AMBIENTE E DELLA SALUTE POSSONO ATTENDERE… PIZZONTE E GUANTI PRIORITARI PER L’AMMINISTRAZIONE LOMBARDI!

Orizzonte Comune, 22 luglio 2018

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“Preserveremo il territorio caleno perseguendo tutte le vie amministrative e dichiarando netta ed assoluta la contrarietà all’installazione di qualsivoglia tipologia di eco-mostro”.

Doveva essere questo uno dei massimi obiettivi politici che l’amministrazione Lombardi si impegnava a perseguire nel proprio programma elettorale. Ma così come tante altre promesse fatte da questo gruppo di politici “a braccio”, la realtà dei fatti si è rivelata diametralmente opposta. 

ISOLA ECOLOGICA E DIFFERENZIATA: la percentuale di raccolta differenziata si è drasticamente ridotta, facendo piombare Calvi Risorta, nella classifica dei dati provinciali, dalle zone altissime alla zona retrocessione. Nel 2014, infatti, la differenziata raggiungeva vette del 67% e nel 2015 di quasi il 65%. Nel 2016, dopo l’avvento del commissario Campini, la percentuale scende al 57%, mentre nel 2017, con l’amministrazione Lombardi, il dato si riduce al 54% ed attualmente si viaggia al limite del 50%. E mentre sono due anni e mezzo che non si riesce a fare un contratto con il Consorzio Sinergie, l’amministrazione non solo non sanziona lo stesso per le numerose e reiterate violazioni delle norme del capitolato speciale d’appalto (con tagli definitivi delle fatture del gestore, rimandati a quando sarà presente un tecnico a tempo pieno, la cui assunzione non è sostenibile e non è nemmeno mai stata programmata), ma arriva a bocciare persino una mozione di Orizzonte Comune per ridurre la TARI dei cittadini.

Si arriva così allo scandalo del sequestro dell’isola ecologica sita nell’area PIP (quella che si voleva dare in locazione per parcheggiarci delle auto, in violazione delle norme in materia). I NOE parrebbero infatti aver riscontrato l’assenza delle necessarie autorizzazioni ambientali, l’assenza di energia elettrica, la mancanza dei registri di carico e scarico e la gestione non conforme dei rifiuti, che non venivano stoccati negli appositi cassoni ma scaricati semplicemente a terra per settimane in attesa di selezione, creando così cumuli indistinti di rifiuti ingombranti, toner, neon e componenti elettrici ed elettronici, insieme ad altre tipologie di rifiuti urbani. Una montagna di rifiuti ben visibile dalla strada provinciale per Sparanise dove, per un anno, nessuno degli amministratori è evidentemente mai passato in auto! Nessuno di loro ha dato il necessario peso nemmeno all’interrogazione (prot. 7402 del 20/07/2017) di Orizzonte Comune sulla gestione dell’isola ecologica, dove si chiedeva conto della presenza di tutte le autorizzazioni necessarie per tenere aperta una struttura resa concretamente operativa durante la gestione del commissario prefettizio. Il Sindaco e l’assessore all’ambiente non hanno mai ricevuto il report mensile che il Responsabile del settore tecnico, anche per il tramite delle rendicontazioni del gestore o per ispezione diretta periodica, avrebbe dovuto inviare loro per relazionare circa la corretta gestione dell’isola ecologica, provvedendo se necessario alla chiusura e/o all’applicazione di sanzioni al gestore? Se lo hanno ricevuto perché non sono intervenuti? Se non lo hanno ricevuto, perché non si sono preoccupati di richiederlo, nel rispetto delle norme del regolamento approvato con consiliare n.7 del 7/3/2016?

DISCARICHE ABUSIVE DI AMIANTO: fin dal mese di agosto 2017, abbiamo documentato, con video e foto, l’esistenza di numerose discariche abusive di rifiuti pericolosi, contenenti amianto, disseminate sul territorio comunale. Le abbiamo segnalate al comune e, a causa dell’inerzia dello stesso, alle autorità competenti. Dopo numerosi solleciti e reiterate richieste di intervento, il comandante di Polizia Municipale, che nel frattempo aveva assunto l’incarico di responsabile tecnico ad interim, ha correttamente provveduto ad affidare un incarico per la bonifica di tali discariche con una determina del 1° giugno 2018. A distanza di 45 giorni circa abbiamo tuttavia verificato che nulla è cambiato. Le discariche sono tutte lì, l’amianto continua a galleggiare nei corsi d’acqua e sono collassate persino le strutture in cemento utilizzate per mettere in sicurezza alcune lastre di ethernit contenenti amianto, prima esposte all’azione corrosiva degli agenti atmosferici.

AREA EX POZZI-GINORI: dopo aver cincischiato e persa così l’opportunità di essere soggetto attuatore degli interventi di bonifica dell’area, gestendo direttamente il finanziamento da 15 milioni di euro stanziato allo scopo dalla Regione, documenti ufficiali della stessa confermano che, dopo quasi 8 mesi, il comune non ha provveduto nemmeno ad impiegare i 50.000,00 € che la Regione ha girato all’Ente per i primi interventi di messa in sicurezza dei rifiuti pericolosi emersi durante le operazioni di scavo, condotte su richiesta della Procura da tempo immemorabile.
Lombardi ha affermato che le dichiarazioni degli uffici regionali non corrispondevano al vero e che la gara era stata avviata, gara di cui non vi è alcuna traccia sull’Albo pretorio del comune o nella sezione “Amministrazione trasparente” del sito istituzionale (…ma sappiamo già della censura dell’ANAC sulla mancanza di trasparenza della gestione Lombardi). In ogni caso la gara ci risulta essere andata deserta, per cui siamo a punto e a capo. A fronte di una ordinanza sindacale che ricalca quelle già emesse nel 2014 e nel 2015 e che, verosimilmente non produrrà alcun effetto, i rifiuti degli scavi restano all’aria aperta, quelli interrati bruciano e le falde acquifere sono a rischio, con tutte le drammatiche conseguenze sulla salute e sull’ambiente.

ACQUA POTABILE (?): quale gestore del servizio idrico integrato, il comune non ha più provveduto, a partire dal 2016, ad istituire un servizio di analisi chimico-fisiche e microbiologiche delle acque destinate al consumo umano, in violazione del Codice dell’ambiente e di altre norme di settore, per cui non si ha alcuna contezza, al momento, circa la salubrità dell’acqua erogata. Capita spesso, infatti, che a seguito di controlli dell’A.S.L. alcuni campioni risultino non conformi per gli usi umani, tanto da costringere il Sindaco ad emettere ordinanza di non utilizzo dell’acqua su alcuni punti di approvvigionamento (l’ultima ordinanza pare non sia stata più formalmente ritirata). Ma tra un controllo e l’altro dell’A.S.L. chi deve garantire la potabilità dell’acqua? Il comune, appunto, con un sistema periodico di analisi che però non effettua. Della clorazione della rete idrica, invece, non vi è ormai più traccia da innumerevoli mesi.

ECOMOSTRI: diverse minacce ambientali sono all’orizzonte, sia a Calvi Risorta che nei comuni limitrofi, dove dovrebbero sorgere impianti di smaltimento rifiuti e centrali di ogni tipo. L’amministrazione che fa? Diserta le conferenze dei servizi dove potrebbe e dovrebbe esprimere ufficialmente il proprio dissenso e/o rappresentare eventuali ostacoli all’insediamento di tali impianti, concedendo di fatto il proprio nulla osta! Di contro, dopo aver costituito una sorta di comitato di difesa dell’ambiente dell’agro caleno, con alcuni sindaci dei comuni limitrofi, la giunta non adotta alcuna delibera di contrarietà agli impianti che dovranno sorgere, ad esempio, a Pignataro Maggiore, o anche una semplice proposta/censura da discutere in seno a questo “salvifico” comitato. 

DEPURATORI: nonostante lavori già avviati e rifinanziati sui POR 2014/2020, non si è mai proceduto, dopo più di 2 anni, a riprendere gli stessi per completare il secondo depuratore che dovrebbe servire, così, anche l’utenza al momento non servita. Si continua perciò a sversare reflui non trattati, con immaginabili conseguenze. Inoltre, dopo 3 affidamenti diretti in proroga a ditta colpita da interdittiva antimafia, la gestione dell’unico depuratore esistente viene assegnata in via temporanea ad altra ditta, senza però superare i controlli dell’ARPAC sui valori in uscita. 

PIZZONTE E GUANTI CALENI: nulla centrano con l’ambiente e la salute, ma sembrano essere la vera ed unica priorità di Lombardi e soci. Anche noi apprezziamo molto come iniziativa delle associazioni e per le feste popolari, sia chiaro, ma è possibile che tutti gli sforzi politici dell’amministrazione siano tesi solo alla loro massima diffusione e valorizzazione, decantandone virtù organolettiche e salutari in ogni festa e festicciola che si rispetti.

Il territorio magari non verrà preservato, ma le tradizioni culinarie sicuramente si…

 

 

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