MENSA SCOLASTICA: ARRIVA LA “RISOLUZIONE DEFINITIVA DELLA
PROBLEMATICA”
Orizzonte Comune, 15 marzo
2018
Con un comunicato stampa del
6/3/2018, l’amministrazione Lombardi giustifica gli aumenti delle tariffe del
servizio di mensa e refezione scolastica, deliberati a decorrere dal 1/1/2018,
affermando che “…per i comuni in dissesto la legge è molto
restrittiva... I servizi a domanda individuale devono essere a totale carico
dei cittadini… trattandosi di costi di gestione di
servizi a domanda individuale, dovranno essere
interamente a carico di coloro che ne usufruiranno”. Conclude ribadendo che
“l’alternativa
sarebbe stata quella di sospendere il servizio”, ma che loro hanno
preferito comunque assicurarlo.
Giova ricordare in
proposito che il 30/09/15, all’indomani dell’aumento delle tariffe della mensa,
portate ad un livello ben inferiore rispetto a quello (assurdo) deliberato oggi dalla giunta
Lombardi, lo stesso gruppo esordì con un articolo nel quale ci si scagliava
contro la “sconcertante delibera di
giunta” che aveva “letteralmente messo a soqquadro le famiglie
degli alunni delle scuole calene”, poiché “il costo del pasto della mensa scolastica
è praticamente raddoppiato rispetto allo scorso anno”.
Il 24/10/15 rincarano la
dose con un altro articolo, nel quale si ricordava agli amministratori che “a pagare le spese della loro ormai
consolidata incapacità gestionale sono i genitori degli alunni che si sono
visti aumentare del 100% il costo della mensa scolastica…
dimostrando, non solo un totale distacco dalle esigenze della popolazione, ma
soprattutto uno sprezzante menefreghismo nei confronti di tanti genitori che
chiaramente hanno cercato di opporsi a questa ulteriore spesa aggiuntiva”.
Non mancano invettive contro l’ex assessore Enzo Izzo, “ricordiamo alla popolazione che
uno dei rappresentanti dei genitori nel consiglio di istituto, e che quindi
dovrebbe tutelare l’interesse delle famiglie all’interno della scuola, è
proprio uno degli assessori che ha firmato questa sconcertante delibera di
giunta”. L’allora
Presidente del consiglio era l’attuale assessore ai lavori pubblici, Giuliano Cipro, membro della giunta “che ha firmato questa sconcertante
delibera”.(!!!)
È il caso dunque di mettere
un poco d’ordine.
Con determinazione n. 426
del 30.9.2014 viene affidato il servizio di refezione scolastica, per gli anni
scolastici 2014/2015 e 2015/2016, alla ditta “F.lli Monaco & C. s.a.s.”, ad un prezzo per singolo pasto di 3,11 € I.V.A.
compresa.
Con delibera di consiglio
comunale n. 68 del 30/12/2015 vengono fissate le tariffe del servizio di mensa
scolastica per l’anno 2016. Queste vengono determinate in misura differenziata
in relazione al reddito complessivo del nucleo familiare dell’alunno, adottando
come criterio di differenziazione l’ISEE.
In particolare, il prezzo
per un carnet da 20 buoni pasto era il seguente:
a) utenti con ISEE fino a
€ 3.000,00: € 19,50, con riduzione ad € 9,50 per i figli successivi al primo;
b) utenti con ISEE da € 3.000,01
a € 6.531,07: € 39,50, con riduzione ad € 29,50 per i figli successivi al
primo;
c) utenti con ISE
superiore ad € 6.531,07: € 49,50, con riduzione ad € 39,50 per i figli
successivi al primo.
Con deliberazione n. 39
del 20.9.2016, assunta dal Commissario Prefettizio con i poteri di giunta
comunale, vengono fornite direttive per l’affidamento del servizio per gli anni
scolastici 2016/2017 e 2017/2018.
Con determina n. 244 del
4/11/2016 viene quindi affidato il servizio in via diretta, per il periodo che
va dal 7/10/2016 al 31/12/2016, alla ditta “KLAS SERVICE S.r.l.”, per un
corrispettivo di € 3,64 I.V.A. compresa, nelle more dell’espletamento della
gara presso la stazione appaltante unica (S.A.U.) di
Caserta.
La gara presso la S.A.U., nonostante il ricorso alla stessa fosse il primo
punto del programma elettorale dei nostri amministratori, non è mai stata espletata, né con il commissario né con Lombardi. Anzi,
con una serie di proroghe la “KLAS SERVICE S.r.l.” continuerà a svolgere il
servizio di mensa fino a maggio 2018.
Oltre all’aumento del
costo del singolo pasto (da 3,11 € a 3,64 €), la ditta ottiene che gli stessi vengano
preparati nel centro di cottura di Pignataro Maggiore,
per poi essere trasportati in contenitori termici e consegnati presso i plessi
dove avviene la porzionatura a mezzo defezioniste. Il
personale in servizio viene assorbito per intero, ma con un orario di lavoro
ridotto.
Dopo la dichiarazione di
dissesto finanziario del 3/10/2016, il commissario prefettizio, con la delibera
n. 15 del 3/11/2016, assunta con i poteri del consiglio comunale, ha confermato
le tariffe stabilite con la delibera di consiglio comunale n. 68 del
30/12/2015, che avrebbero garantito una adeguata e sostenibile copertura del
costo del servizio.
Contrariamente
a quanto affermato da Lombardi, infatti, per i comuni in dissesto non vi è
alcun obbligo normativo di arrivare alla copertura integrale dei costi del
servizio mensa.
Invece, con le delibere di
giunta comunale n. 25 e n. 31 del 2/3/2018, la giunta Lombardi decide di
aumentare le tariffe in modo da coprire con queste il 100% del costo del servizio.
In pratica tutti gli
utenti, indipendentemente dalla situazione reddituale del proprio nucleo familiare
e dal numero di figli che fruiscono del servizio, dovranno pagare ora un
importo di €
72,80 per ogni carnet da 20 buoni pasto.
L’incremento di spesa
annua, per nuclei familiari con un solo figlio che usufruisce del servizio, può arrivare fino a
370,00 €. Per quelli con più figli diventa un vero e proprio
salasso.
Peraltro, a proposito di “consolidata incapacità gestionale”,
suggeriamo ai nostri illuminati e capaci amministratori di rifare bene i
calcoli, perché fissare le tariffe a 72,80 € ogni 20 buoni pasto, vuol dire
raggiungere una copertura, con i costi ipotizzati, del 112,95%. Non è stato infatti
considerato il contributo erogato annualmente dal MIUR, pari ad € 8.035,75, che
concorre alla copertura dei costi. Magari si accorgono che l’obiettivo della
copertura integrale può essere raggiunto anche con tariffe intorno ai 64,00 €:
non è molto rispetto alla stangata che si è abbattuta sui cittadini, ma è pur
sempre qualcosa.
“Risoluzione definitiva della problematica relativa alla mensa scolastica
con l’obiettivo di un contenimento del costo di ogni singolo pasto senza
togliere nulla alla qualità del servizio”, era il proposito dichiarato
dall’attuale gruppo di maggioranza in un articolo del 26/04/2017: ci ritroviamo
invece con costi in alcuni casi più che triplicati, senza alcun riguardo al
numero dei figli e alle fasce reddituali di appartenenza (una mensa solo per famiglie
benestanti), con una qualità del servizio peggiorata (visto che i pasti non
vengono preparati nei locali mensa di Calvi Risorta e a volte non seguono
nemmeno i menù predisposti dall’A.S.L. di Caserta) e
con il risultato di non risolvere alcun problema di bilancio, che infatti non
viene chiuso in pareggio: per la serie “cornuti e mazziati”!
Il Gruppo politico
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