I Seminari dell’antica e gloriosa Chiesa di
Calvi
Dea Notizie, 02 marzo 2017
Carmine Izzo
Il
Seminario ubicato sulla via Casilina, nelle vicinanze del Castello
Angioino-Aragonese (879 d.C.) ed il seminario ubicato nel centro urbano del
Comune di Calvi Risorta (CE), nella borgata Zuni, hanno costituito, per secoli,
il luogo e la fucina per la preparazione e formazione del clero dell’antica e
gloriosa Chiesa di Calvi.
Pasquale
Marcello nel libro “Cenni biografici di alcuni Vescovi di Calvi” del 1954
scrive che “Già nel 1675 Mons. Carafa,
in occasione della Visita ad Sacra Limina, aveva ricevuto dalla S.
Congregazione del Concilio di fondare il Seminario in Diocesi, ma non se ne
fece nulla. Il suo successore Mons. De Silva (1679 –
1702), sfidando le diffidenze e le ostilità, specialmente del clero, si mise
animosamente all’opera. Il 30 aprile 1682 diresse una Circolare al Clero e il
successivo 2 maggio un’altra ai Magnifici Eletti della Diocesi, nelle quali fa
presente l’assoluta necessità, per il bene religioso e sociale del popolo, del
Seminario, avendo riscontrato nella S. Visita gravi deficienze nel Clero, per
numero e per qualità. Invitava le autorità civili a concorrere con un’annua
prestazione perpetua e gli Ecclesiastici ad adunarsi nella domenica successiva
nella chiesa della Misericordia in Pignataro Maggiore (CE) per la lettura della
Circolare e deliberare in merito”.
A
tale incontro, 3 maggio 1682, intervengono 33 sacerdoti e 20 chierici che
rappresentano la quasi totalità del clero. Il giorno successivo, 4 maggio, il
Vescovo, con un’altra nota, invita gli Enti Ecclesiastici a fornire l’entità
esatta delle proprie rendite e ritorna sulla necessità dell’istituzione del
Seminario, in ottemperanza al Concilio Tridentino (sess.
23, De reforma, cap. 18) e testualmente scrive “Acciò
i chierici in quello allevati, siano talmente istruiti nelle scienze e nelli Riti Ecclesiastici, che dal loro Collegio possano per
l’avvenire essere elette Persone capaci e degne di occupare Canonicati,
Parrocchie, Pulpiti, Confessionarii et infine essere
reputati tali che possano, colla loro dottrina non meno che con il buon
esempio, istruire il Popolo nella legge d’Iddio et in tutto ciò che al Suo
Santo Servizio più conviene”.
Il
Marcello scrive, altresì, che il Vescovo De Silva brucia tutti i tempi ed il 9
maggio del 1682 apre il Seminario e “Non si trattò di un edificio perfetto,
completo, come oggi si concepisce, ma di un Seminario in embrione, con pochi
alunni ed allogato nello stesso Palazzo Vescovile”. L’11 maggio il Vescovo ed i
Deputati eletti per l’amministrazione del Seminario quantificano le somme
necessarie per il suo funzionamento e due giorni dopo, 13 maggio, il Vescovo,
alla presenza dei Deputati decreta l’annessione al Seminario di diversi
appezzamenti di terreni e la loro rendita annuale. Il Marcello, a tal
proposito, scrive che “da ciò si rileva, senza calcolare tanti altri benefizi,
specie con cura di anime, come la minuscola Diocesi fosse straordinariamente
ricca”.
Quindi
nel 1682 la Diocesi di Calvi, in ottemperanza alle sollecitazioni ed alle
indicazioni conciliari, istituisce il suo Seminario utilizzando alcune
strutture già esistenti ed il primo Rettore del Seminario è il Sacerdote
Giuseppe Bonacci di Pignataro Maggiore.
Il
Vescovo Da Silva agli inizi del XVIII secolo, 1702, (alcuni anni prima, 1695,
erige in Parrocchia la Chiesa di Visciano) viene trasferito alla Diocesi di
Policastro e nel 1720 gli succede alla guida della Diocesi Mons.
Filippo Positani (1720-1732). P. Gaspare Sassani nel libro “Calvi Risorta, il suo Seminario e i
Passionisti” del 1994 scrive che “Suo primo pensiero fu di dare alla Diocesi un
seminario proprio”. Infatti, Mons. Positani il 7 dicembre 1722 compra dai coniugi Tabasso don Nicola e donna Agnese Frapiero di Capua (CE),
un’antica casa sita in territorio di Calvi Vecchia, con annesso giardinetto,
all’ingresso dell’ampio stradone che porta alla cattedrale romanica di Calvi
(sec. XI). Per adattarla a tale scopo, una parte viene abbattuta e un’altra
viene ampliata, in modo da poter accogliere una sessantina di seminaristi con i
professori.
Il
Seminario viene visitato il 16 maggio del 1727 da Papa Benedetto XIII, già
Arcivescovo di Benevento, che facendo ritorno a Roma da Benevento, sosta a
Calvi e lo benedice solennemente e lo insignisce del titolo di apostolico e la
cui struttura è ancora in piedi con le sue mura solide e secolari ed
attualmente è oggetto di un robusto intervento di consolidamento e di
ripristino.
Successivamente
il Vescovo Giuseppe Maria Capece Zurlo (1756-1782)
rivolge premurose attenzioni al Seminario ed il Marcello nel citato libro
“Cenni biografici di alcuni Vescovi di Calvi” scrive che Mons.
Zurlo “Trovò il Seminario, per testimonianza dei contemporanei in tristi
condizioni ed angusto ai bisogni. Si accinse animosamente all’opera. Fabbricò
ex novo due grandi camerate, due larghe stanze, il portone, la prima scalinata
a sinistra, alcuni bassi per vari usi, l’ampio cortile, riuscendo, con enormi
spese, a mettere su un Seminario adatto alle necessità dei tempi, che,
nonostante il sito dove infelicemente si restava, poté a tutta ragione dirsi
magnifico”.
Gli
storici Giovanni Penna nel libro “Stato antico e moderno del circondario di
Pignataro Maggiore e suo miglioramento” del 1833 e Antonio Ricca nel libro
“Sull’osservazione di Calvi antica e moderna di Mattia Zona” del 1837 affermano
che Mons. Zurlo sostiene per il Seminario spese
enormi ed impegna anche un lascito di 3.000 ducati della Sig.na Lucrezia,
figlia dei Duchi di Civita S. Angelo di Napoli.
Il
Marcello scrive anche che “Lo zelante Vescovo non era pago di dare ai suoi
diletti Seminaristi soltanto una confortevole dimora, ma poneva ogni sua
sollecitudine a che venissero su santi e dotti, per essere un giorno
all’altezza del sacro Ministero. Per questo dettò savie norme per il retto
funzionamento del Seminario, che in seguito, a richiesta di molti Vescovi,
furono date alle stampe, ed adottati in tutti i Seminari del Napoletano (…).
Il fatto si è (sic!) che il Seminario, sotto il suo Presulato,
rifiorì al massimo grado nella pietà e nella scienza”.
Francesco
Fucile nel libro “La Diocesi di Calvi” del 1992 scrive che, stando alle
cronache del tempo, “Il Seminario di Calvi poteva ben dirsi l’albergo delle
Scienze e delle Muse” e Mons. Zurlo chiama per
l’insegnamento delle Lettere il Prof. Mattia Simonetti; per l’insegnamento
della Filosofia e della Teologia il Prof. Pietro Rancone,
alunno del celebre Nicola Pergola, Primario di Filosofia dell’Università di
Napoli; per l’insegnamento del Greco il Primario stesso di tale lingua nella
predetta Università, il non meno celebre Gennaro Sisti.
Mons. Zurlo dimostra, dunque, di avere molto a cuore
il Seminario, tanto che lo considera la pupilla dei suoi occhi.
P.
Gaspare Sassani nel citato libro “Calvi Risorta, il suo Seminario e i
Passionisti” afferma che i predecessori di Mons. Zurlo avevano iniziato a
concedere ai seminaristi di passare le vacanze in qualche luogo della Diocesi
di aria più salubre (nelle vicinanze del Seminario scorre il torrente Decola, nelle cui acque, durante i mesi estivi, veniva
effettuata la macerazione della canapa, rendendole putride ed infette). Per
tale motivo il Vescovo si fa carico di dotare la Diocesi di un nuovo seminario
e risolto, in sede giudiziaria, il contenzioso per la designazione del Comune
in cui la costruzione deve aver luogo, la struttura seminariale viene edificata
nel Comune di Calvi Risorta, frazione Zuni, in porzioni modeste, su una piccola
parte della grande area coperta, fine all’estate del 2016, dall’Istituto dei
Benemeriti Padri Passionisti di San Paolo della Croce.
Il
Vescovo ottiene, in breve tempo, il decreto “Expedit”
della Real Casa ma solo dopo altri tre anni può dare inizio alla fabbrica
dell’ospizio i cui lavori durano fino al 1782, anno in cui i seminaristi
passano ad abitare nel nuovo Seminario, tanto più che il vecchio Seminario,
deformato dal passaggio delle truppe, è quasi del tutto inabitabile.
Per
una trattazione completa ed esaustiva della “storia seminariale” di Calvi è
necessario, opportuna e doveroso socializzare alcuni episodi, momenti e tempi
afferenti all’edificazione del nuovo Seminario.
I cittadini di Calvi, nel 1757, concorrono alla costruzione del nuovo Seminario
offrendo gratuitamente il terreno e contribuendo alle spese con 660 ducati.
Ancora
P. Gaspare Sassani nel predetto volume scrive che “Il
Barone Don Luigi Zona che aveva comprato in località San Nicola quattro moggia
di terreno, si obbligò di donare parte di questo terreno per quanto ne poteva
bastare ad edificare il Seminario con giardinetto. Da documenti conservati
nell’archivio della Sig.ra Baronessa Zona, risulta che il Barone Don Luigi Zona
concesse gratuitamente una parte del terreno acquistato confinante da una parte
a Zuni e dall’altra parte a Visciano, ove trovasi il
nuovo Ospizio Seminario. La parte ceduta però risultava appena di un moggio,
perciò insufficiente allo scopo e quando il Vescovo-Cardinale D’Avanzo e poi Mons. Giordano ingrandirono il Seminario portandolo alle
grandiose forme attuali, il Barone Girolamo Zona cedé l’intero fondo, comprato
dai suoi antenati nel 1757, in modo che si poté avere anche un bel
giardino, con piante di arance, limoni, noci, ecc. … E qui è doveroso
dire un “grazie” al Barone Girolamo Zona che con questa elargizione vide
coronate le opere di beneficenza dei suoi avi”.
Il Sassani afferma, inoltre, che Mons.
Zurlo vuole che ogni cosa sia stabilita in termini precisi, con una convenzione
che è scritta dal regio notaio don Pasquale Migliozzi
di Petrulo, ove si definiscono diritti e doveri tra il Vescovo e le
Autorità cittadine. Nonostante dieci anni di sacrifici e di lavoro il
fabbricato non viene ultimato causa la tensione che procura la Rivoluzione
Francese, per cui anche a Calvi resta tutto paralizzato e l’antico Seminario
continua ad essere sede dei seminaristi per tutto l’anno, d’estate e d’inverno.
Nel
1818, Vescovo Mons. Andrea De Lucia (1792-1829),
Calvi ha l’onore di vedere unita al proprio Vescovo la confinante Diocesi di
Teano (CE). Tale nuova disposizione della Santa Sede fa sentire a Mons. De Lucia la necessità di ampliare il Seminario e
questi non tarda a mettersi all’opera. Ma per le vicende politiche del tempo e
per l’aria anticlericale e massonica che si respira in Italia non riesce ad
ampliare e migliorare il Seminario. Non mancano in questo periodo avversari
politici del luogo contro il Seminario ma a difenderne le sorti è il grande Vescovo
Mons. Bartolomeo D’Avanzo (1860-1884) di Avella (AV),
che dimostra di avere una grande forza morale contro tutti gli avversari ed
autorità politiche del tempo, riportandone il trionfo. Durante il tempo del suo
governo delle Diocesi di Calvi e Teano si distingue anche per la grande cura
che ha per il Seminario e per l’educazione dei giovani diretti al Sacerdozio.
Il Papa, Pio IX, il 4 aprile del 1876, lo eleva alla Porpora Cardinalizia e
prima di allontanarsi dalla Diocesi, amplia la sede del Seminario (estivo).
L’ultimazione
del Seminario avviene sotto la guida del Vescovo Alfonso Maria Giordano di
Montefredane (AV), 1884-1908, che prende tanto a cuore l’opera che vi profonde
tutti i suoi averi per vederla completa ed idonea ad ospitare tutti i seminaristi
delle due Diocesi, per una sede veramente modello.
Il Sassani scrive, inoltre, che Mons.
Giordano ottiene dal Barone Don Girolamo Zona tutto quello che resta del fondo
e riesce ad armonizzare la parte vecchia con il nuovo fabbricato e completa la
costruzione al centro, nel cortile, con il terzo piano, destinandolo alla sede
del Vescovo, sobbarcandosi a tanti sacrifici comprese le risorse finanziarie
della sua mensa episcopale. Il Presule si industria a cercare l’acqua per le
necessità del Seminario e, con gioia, vede coronato il suo sogno, perché trova
la tanto sospirata sorgente d’acqua. Arricchisce la struttura anche di una
discreta biblioteca e di altre cose complementari ed integrative.
A Mons. Giordano succede alla guida della Diocesi Mons. Albino Pella (VC), 1908-1915 e durante i sette anni
del suo episcopato il Seminario segue il suo ritmo normale e non vi sono
varianti nel fabbricato, ad eccezione dell’ultimazione della cappella.
Nel
1916 è Vescovo della Diocesi Mons. Calogero Licata
(AG), 1915-1924 che considera fondamentale il ruolo dei seminari regionali per
la formazione che danno ai seminaristi e si trova a reggere due seminari: uno a
Calvi e l’altro a Teano. Dati i tempi duri della guerra è considerato che il
personale si va sempre più assottigliando per la chiamata alle armi dei giovani
seminaristi e sacerdoti, con l’approvazione del Papa Benedetto XV, riunisce i
pochi giovani seminaristi tutti al Seminario di Teano ed il Seminario di Calvi,
per un lasso di tempo, viene occupato dai soldati, tanto che molti ne paventano
la sua distruzione.
Mentre
la Diocesi attiva la trattativa per la vendita del Seminario di Calvi si trova
in predicazione a Teano il Passionista P. Bernardino che fa presente al Vescovo
Licata che i Passionisti sono alla ricerca di una sede per l’istituzione di un
loro alunnato o di una scuola apostolica. La trattativa tra i vertici della
Diocesi e della Congregazione dei Passionisti si attiva ma si arena sulla parte
finanziaria. Un fatto imprevisto e doloroso incide, non poco, sulla trattativa:
il 25 agosto del 1925 il Vescovo Licata muore, prematuramente e tragicamente,
precipitando da un solaio del nuovo Seminario di Teano ancora in costruzione.
Viene nominato dalla Santa Sede amministratore apostolico Mons.
Agostino Migliore, Vescovo di Monopoli (BA), che si fa carico di contattare il
Provinciale dei Passionisti, P. Luca della Vergine di Pompei di Arienzo (CE),
ed in breve tempo, viene definito l’acquisto del fabbricato, ridotto nel
frattempo in uno stato deplorevole.
Dal
manoscritto della Cronaca del Ritiro dei PP. Passionisti, I e II vol.,
1926-1933, si legge che i Passionisti prendono privatamente possesso del
Seminario “Il 6 agosto dell’anno giubilare 1925, essendo Pontefice Pio XI,
nostro Preposito Generale il Rev.mo P. Leone del Sacro Cuore di Gesù,
Provinciale il M. R. P. Angelo dell’Addolorata (…), ed i primi religiosi
designati furono P. Amedeo del SS. mo Rosario e il P.
Raffaele del Cuore di Gesù”.
Nel
contempo la Curia di Teano avvisa la Baronessa Zona di consegnare le chiavi ai
PP. Passionisti ed in poco tempo vengono sistemate le stanze per i religiosi
professi (II piano), le camerate per i seminaristi (I piano), le sale da
studio, l’impianto elettrico e viene realizzata anche una chiesina che occupa
tutto il lato destro di chi entra dalla porta centrale.
I
primi alunni ospitati nel Seminario dei PP. Passionisti di Calvi sono in numero
di 36 di cui 26 provenienti dal Convento di Paliano (FR), giunti l’8 ed il 23
gennaio 1926 e 10 direttamente dalle famiglie.
Il primo Superiore è P. Filippo Cipollone che lavora sodo per preparare al
meglio i futuri missionari della Passione di Cristo. Il lavoro di sistemazione
del Seminario/Scuola Apostolica/Convento cominciato da P. Filippo Cipollone e
dalla comunità Passionista (1926) prosegue fino alla sua definitiva chiusura
(luglio 2016).
Tutti
i Padri Superiori non lesinano energie per rendere sempre più accogliente la
Casa, affrontando duri sacrifici e, pertanto, meritano di essere ricordati e
vengono riportati in ordine cronologico: P. Filippo Cipollone 1925-1928; P.
Raimondo Volpicelli 1928-1931; P. Piergiovanni
Santucci 1931-1934; P. Ermenegildo Stranieri 1934-1937; P. Filippo Cipollone
1937-1939; P. Raimondo Volpicelli 1939-1940; P. Luca Viola 1940-1945; P.
Giuseppe Amoriello 1945-1948; P. Giovanni Cristiani 1948-1952; P. Bernardino Cerroni 1952-1953; P. Celestino Feluca 1954-1956; P.
Norberto Russo 1956-1959; P. Giacomo Gagliardi 1959-1965; P. Bartolomeo Avagliano 1965-1968; P. Mauro Schina
1968-1971; P. Ludovico Izzo 1971-1974; P. Emanuele Mercone
1974-1978; P. Giacomo Gagliardi 1978-1982; P. Antonio Graniero
1982-1986; P. Mario Caccavale 1986-1990; P. Emiddio Petringa 1990-1994; P. Mario Caccavale
1994-2003; P. Enrico Cerullo 2003-2007; P. Pierluigi Mirra 2007-2011; P. Amedeo
De Francesco 2011-luglio 2016.
Il
Seminario nella sua gloriosa storia è protagonista di eventi lieti ed anche di
eventi tristi e luttuosi. La II Guerra Mondiale non lo risparmia e nel
bombardamento del 9 ottobre 1943 cade il P. Carmine Pitocchi, nativo di Calvi
Risorta e nella vicina Bellona (CE) cadono per rappresaglia P. Remigio, Fra
Gerardo e l’alunno passionista Gennaro Filaccio, tutti bellonesi con altre 51
persone innocenti. Nella cava ove vengono trucidati viene eretto a ricordo un
mausoleo-ossario.
I
danni bellici vengono riparati tempestivamente e nel dicembre del 1949, il
Superiore Generale dei Passionisti, P. Alberto Deane,
argentino, si porta a Calvi e nell’osservare, compiaciuto, l’imponente
struttura esclama “Questo alunnato, terminati i lavori, sarà il più bello di
tutta Europa”. L’ottimo lavoro ed i lusinghieri risultati ottenuti dal
Seminario/Scuola Apostolica ricevono pubblico riconoscimento il 5 luglio 1958
allorché il Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro della Pubblica
Istruzione, conferisce allo stesso la Medaglia d’Oro.
Il
terremoto del 23 novembre 1980 danneggia anche il Seminario che viene
dichiarato inagibile e gli alunni sono tutti trasferiti in altri Seminari e da
allora lo stesso non ospita più alunni passionisti. Ma la struttura è sempre
aperta a tutti, vi si svolgono al suo interno manifestazioni religiose,
culturali, sociali e vi si tengono mostre, convegni, dibattiti, corsi di
formazione e aggiornamento per laici che operano nella pastorale locale, ritiri
organizzati da associazioni e parrocchie ed anche il significativo raduno
annuale degli ex alunni passionisti (ASEAP) organizzato egregiamente dal
Presidente Antonio Romano e dal Padre Spirituale P. Ludovico Izzo. Dai
documenti che esistevano in sede si rileva che dal 1926 al 1980 oltre un
migliaio di alunni sono stati ospitati nella Casa. Eugenio Milana di Napoli è
il primo alunno che arriva al sacerdozio e celebra, proprio a Calvi, il 27
febbraio del 1933, la sua prima Messa.
Il
legame tra i Passionisti e la città di Calvi Risorta è sempre sinergico e
fattivo e P. Ludovico Izzo, Superiore nel triennio 1971-1974, oltre a
interessarsi della cura e dei bisogni del Seminario/Convento, pensa anche di
dare ai cari religiosi defunti una decorosa dimora e fa costruire nel cimitero
di Calvi una Cappella e la stessa, poi, viene completata dal suo successore P.
Emanuele Mercone. La Cappella viene benedetta il 18
ottobre 1976. Attualmente nella Cappella sono sepolti P. Carmine Pitocchi
26/12/1915-10/10/1943, P. Casimiro Franco 07/08/1902-27/06/1955, Sac. Agostino Tudone (Benemerito
benefattore dei PP. Passionisti) 12/12/1879-10/03/1968, P. Luca Viola
01/01/1896-30/06/1971, Fratel Camillo Vinci
14/04/1912-09/04/1983, P. Celestino Feluca 17/12/1901-09/04/1985, P. Gaspare
Vittorio Sassani 01/01/1919-27/02/2001, P. Damiano Cionti 02/07/1920-17/01/2008, P. Bartolomeo Avagliano 19/10/1919-29/10/2012.
I
Passionisti che animano la struttura seminariale/conventuale nella fase finale
della sua esistenza a Calvi sono soltanto sei e dalla sua definitiva chiusura
sono assegnati alla Comunità Passionista di Airola (BN): PP. Amedeo De
Francesco, Ludovico Izzo e Vincenzo Correale; di
Ceccano (FR): P. Carlo Caudillo; di San Gabriele all’Isola del Gran Sasso (TE):
P. Lorenzo Vetrella; di Itri (LT): P. Enrico Cerullo.
Attualmente
la presenza Passionista a Calvi è rappresentata dal giovane, dinamico ed
instancabile P. Gianluca Zanni, proveniente dalla Comunità Passionista di
Forino (AV), figlio della Chiesa di Calvi, che guida dal mese di agosto 2016,
con impegno e dedizione, su incarico del Vescovo della Diocesi di Teano-Calvi, Mons. Arturo Aiello, la Parrocchia di San Nicola di Bari.
P.
Gianluca, nonostante la chiusura definitiva del Seminario/Convento (la cui
imponente struttura è in avanzata fase di vendita con la clausola per
l’acquirente di svolgervi al suo interno attività sociali) continua le
celebrazioni liturgiche nella chiesina del piano terra, conservando, in tal
modo, secoli di storia, di tradizione e di culto e continua, nel contempo a
fornire ai fedeli dell’intera comunità calena e del circondario un valido,
attento e meticoloso servizio pastorale.
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