ANCORA A CHIEDERCI DI CHI È LA COLPA?

Uniti per la Rinascita Calena,18 ottobre 2016

Da giorni l'intera comunità calena si chiede chi siano i reali responsabili del gravissimo disavanzo pubblico che ha costretto il vice-prefetto Campini a deliberare il dissesto finanziario circa due settimane fa. La risposta è molto più semplice di quanto si possa credere....LE COLPE SONO DI CHI HA AMMINISTRATO FINO AD ORA!

Sui misfatti della fallimentare gestione Caparco, notoriamente a conduzione personale, la popolazione ha davvero pochi dubbi dal momento che è stata sonoramente bocciata dal verdetto popolare di due anni fa.

Sull'altro versante Marrocco ed il suo risicatissimo entourage tentano di sferzare compassionevoli colpi di coda (nella vana speranza che qualcuno possa ancora credere ai loro racconti) addossando la colpa del dissesto all'incapacità della gestione commissariale! Ma forse dimenticano il dettaglio principale... Marrocco, nel periodo interessato dagli accertamenti della Corte dei Conti (gli ultimi 5 anni) è stato amministratore di maggioranza del comune di Calvi Risorta prima ricoprendo il ruolo di vice-Sindaco e poi, addirittura quello di sindaco!!!

E ADESSO CERCANO UN RESPONSABILE?? Per i soloni di turno, poi, che vogliono ad ogni costo assurgere al rango di moralisti (principalmente in prossimità delle elezioni di cui il paese non sa cosa farsene) e cercano di intorbidire le acque con faziosissimi giudizi da primi della classe, nel vano tentativo di confondere l'opinione pubblica nell'individuazione dei veri responsabili di questo scempio, sembra opportuno specificare alcune cose. Appare ai nostri occhi inopportuno tirare in ballo l'operato di amministrazioni precedenti semplicemente perché non saranno oggetto di attenzione da parte della Corte dei Conti.

Infatti secondo il procedimento attivato dalla procedura di dissesto finanziario, la ricerca dei responsabili da parte degli inquirenti riguarderà l'ultimo quinquennio (e quindi l'amministrazione Caparco e Marrocco) ma questo dettaglio dovrebbero essere noto ai professori di turno che, assopiti dal torpore pre-elettorale, si risvegliano ai primi odori di campagna elettorale (che ad ogni tornata affrontano con uno schieramento diverso) ed amano salire in cattedra sferzando giudizi morali sulle persone e sull'operato dei gruppi politici!

Abbiano il coraggio di ammettere il proprio fallimento, chiedano scusa ai cittadini per le condizioni in cui hanno ridotto le casse comunali e nel rispetto delle indagini legali che gli organi inquirenti intenteranno sul loro operato (la legge prevede che in caso di condanna coloro che svolgevano il ruolo di Sindaco sono incandidabili per 10 anni), se ne stiano a casa per il bene della collettività!

 

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