VENT'ANNI DI GIORNALISMO, RACCONTANDO SENZA
PAURA CAMORRA E POLITICA COLLUSA, PREMIO LEGALITÀ A SALVATORE MINIERI
Calvirisortanews,
24 agosto 2015
Nel
2006 aveva iniziato una delle sue più pericolose indagini proprio nel
territorio dove ancora oggi vive rischiosamente fianco a fianco con gli
esponenti di temibilissime famiglie mafiocamorriste.
Un'inchiesta che denunciava il mancato riutilizzo dei beni confiscati alle
consorterie criminali casertane.
Il
suo impegno professionale gli costò carissimo: la notte del 21 gennaio del
2008, una raffica di colpi d'arma da fuoco venne sparata verso i cancelli della
sua villa, come agghiacciante avvertimento. Ma Salvatore Minieri
non abbassò la testa, anzi. Gli sviluppi di una parte di quel reportage
richiamarono l'attenzione di Milena Gabanelli che
volle inserire l'inchiesta del giornalista pignatarese in uno speciale di
Report sull'intreccio spaventoso tra camorra e politica in provincia di
Caserta.
Minieri,
in questi ultimi anni, è stato tra i pochissimi giornalisti ad avanzare fondati
dubbi sulla linearità d'azione di alcune associazioni anticamorra del
territorio che, fino alla sua inchiesta, non si erano mai accorte di quanto i
clan avessero ancora nelle mani la disponibilità di ville e terreni, solo
formalmente confiscati.
Un'attivista
di Libero querelò addirittura il giornale edito da Salvatore Minieri (un agguerrito magazine d'inchiesta su camorra e
politica, diretto dal noto giornalista Davide De Stavola, anche quest'ultimo
vittima di pesantissime minacce di matrice criminale). Inutile dire che la
querela venne archiviata perché il lavoro dei due professionisti risultò
congruo e rispondente alla verità fattuale esposta nei reportage, innervati
sulle lacune operative di alcuni sodalizi anticamorra del casertano.
Alcune
sue inchieste, sviluppate con l'editore Vito Taffuri,
hanno condotto a importanti azioni giudiziarie contro la zona grigia che esiste
tra ambienti politici e imprenditoria legata a doppio filo ai clan casalesi.
Dopo due anni di lavoro ricostruttivo, di concerto con il magazine on line
calvirisortanews.it di Vito Taffuri e con la
collaborazione tecnica di Tony De Angelis, Salvatore Minieri
ha scoperto quella che è stata definita la più grande discarica industriale
abusiva d'Europa, a Calvi Risorta in provincia di Caserta.
Una
distesa di 25 ettari, imbottita, da imprenditoria deviata e camorra, con
sostanze chimiche e tossiche più pericolose. Un suo reportage sull'area ex Mindo (il più grande tabacchificio abbandonato d'Italia) ha
rappresentato la base per un'interrogazione parlamentare, elaborata dal
Movimento Cinque Stelle: dopo 20 anni, il giornalista ha acceso i riflettori
sulla presenza devastante di amianto e liquidi chimici a pochi metri da
abitazioni e scuole.
Vincitore
dell'edizione 2014 del prestigioso premio nazionale "Olmo" per la
categoria "Giornalismo d'Inchiesta", Salvatore Minieri
ha pubblicato un libro sulla cementificazione abusiva del litorale casertano (I
Padroni di Sabbia, Spring Edizioni-Caserta 2014). Il testo ha riscosso un
grande successo editoriale, tanto da essere presentato in molte Università
italiane. Nel febbraio del 2012 gli è stata recapitata una lettera di minacce
che lo invitava a lasciare il suo territorio.
A
breve, pubblicherà il suo secondo libro sulla storia del feroce clan Bardellino
e sui rapporti del capocosca Antonio con i vertici della politica e
dell'imprenditoria nazionali. Appassionato di storia antica e di tradizioni
medievali, Salvatore Minieri sta preparando un
romanzo storico ambientato nell'Italia feudale ai tempi delle Crociate. Il 26
settembre gli verrà consegnato il Premio Legalità e Sicurezza come
riconoscimento di una già lunga e coraggiosa carriera da cronista e scrittore
in terra di camorra.
Gli
organizzatori della kermesse "Legalità e Sicurezza in Campania" hanno
deciso addirittura di affidargli la conduzione dell'importante manifestazione
nazionale, per confermare quanto siano importanti gli esempi di giornalismo
indipendente e privo di condizionamenti in Campania, terra difficile e sempre
più rischiosa per chi fa inchiesta vera.