RIFIUTI ANCHE NELLO STABILIMENTO POZZI: COSA ASPETTA MARROCCO A FARSI APRIRE I CANCELLI?

Calvirisortanews, 22 giugno 2015

Calvi Risorta: DALLE FOTO DI GOOGLE SI VEDONO RIFIUTI ANCHE NELLO STABILIMENTO POZZI: COSA ASPETTA MARROCCO A FARSI APRIRE I CANCELLI? SAREBBE IL CASO DI CHIUDERE OGNI RAPPORTO CON LA IAVAZZI AMBIENTE PER LA RACCOLTA RIFIUTI IN CITTA’. COSA SI ATTENDE ANCORA?

 

 

 

 

 

Chi aveva detto di “non creare inutili allarmismi tramite notizie stampa esagerate”, ora dovrà recitare un mea culpa molto sonoro. O forse, sarebbe meglio tacere per evitare ulteriori scivoloni. “Si è tenuto proprio oggi (22 giugno) al Ministero dell’Agricoltura una riunione finalizzata a dare il via alle procedure previste dal decreto legge n. 136/2013 (decreto Terra dei fuochi) per l’inserimento di Calvi Risorta nell’elenco dei Comuni sui quali svolgere indagini tecnico-scientifiche per la verifica della destinabilità ad uso agricolo dei terreni. Alla fine è stato raggiunto l’accordo tra i responsabili dei dicasteri dell’Ambiente, dell’Agricoltura e della Salute, per cui Calvi Risorta è stata inserita nell’area decreto Terra dei Fuochi e a breve saranno avviate le procedure di emergenza”.

Insomma, quello che la stampa diceva e certa politica continuava goffamente a negare, si è avverato. Calvi non è più solo terra di eccellenze e archeologia da favola, ma anche terra dei fuochi con la discarica abusiva di materiale industriale più grande d’Europa. Solo qualche ora fa, un assessore del luogo invitava a non creare panico tra le persone perché, scriveva testualmente, “questa non è mica terra dei fuochi”. Riteniamo superfluo commentare la questione. Ormai la politica supera ogni immaginazione più romanzata. Proviamo a fare chiarezza.

Calvi è stata inserita nei Comuni della Terra dei Fuochi, dopo la scoperta della discarica abusiva di rifiuti pericolosi più grande d’Europa. Anche in America conoscono la questione, come dimostra un’intervista fatta dal Vice News di New York a Salvatore Minieri, che con Tony De Angelis e Vito Taffuri da anni denuncia la presenza di rifiuti in quella zona (segnalazioni rimaste inascoltate più o meno dal 2004). Ma in America, come nel resto del mondo, sanno che la politica italiana scivola, soprattutto sui rifiuti. E’ il caso della visita istituzionale di Nicola Caputo, accompagnato dal sindaco Giovanni Marrocco.

Caputo ha rilasciato dichiarazioni davvero sorprendenti, forse preso dallo scenario desolante della discarica ex Pozzi. “E’ impressionante, difficile trovare le parole, strano che nessuno sapesse”. Caputo è stato due volte consigliere regionale e, mentre lui non trovava le parole, qualcuno trovava la discarica che la politica regionale non aveva mai individuato. Lo stesso Marrocco sembra chiuso nel più difficile dei cul de sac: la sua Amministrazione protesta contro la centrale a biomasse di Iavazzi con documenti al fulmicotone in conferenza dei servizi, ma continua a usufruire del servizio, proprio di Iavazzi, per la raccolta dei rifiuti a Calvi Risorta.

Più o meno la storia della vicina Sparanise. Marrocco, a nostro modesto avviso, oltre a dover trovare una nuova società per la raccolta dei rifiuti urbani, quale massima autorità sanitaria, dovrebbe allertare le forze in campo sulla discarica per la probabile presenza di rifiuti anche all’interno dei capannoni della Pozzi. Basta guardare le foto aeree di Google per accorgersi di strani corpi ammassati intorno agli hangar (oggi quelle strutture dovrebbero essere proprio di Iavazzi). Eppure, non è difficile chiudere ogni rapporto con Iavazzi per la raccolta rifiuti e invitarlo ad aprire i capannoni di sua proprietà per valutare la presenza di materiale pericoloso anche all’interno del vecchio stabilimento Pozzi-Iplave. Non è difficile: basta qualche passerella in meno sulla discarica e un poco di studio in più delle immagini di Google (che alleghiamo per comodità degli amministratori) e una lettura approfondita del testo del decreto legge n. 136/2013.

 

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