Centrale a biomasse: ancora tutto sospeso

Elio Zanni, 13 giugno 2015

«La documentazione presentata dalla società, è carente. Persino la relazione tecnica è piuttosto vaga quando parla di emissioni e di smaltimento del digestato». Conferenza di servizi di ieri mattina a Caserta sul progetto d’insediamento di una nuova centrale di produzione d'energia elettrica a biomasse a Calvi.

Sono ormai le 11 quando tra un intoppo e l’altro riesce a prendere la parola uno dei massimi esperti di ambiente. Gli accenni inevitabili sono quelli alla zona attigua all’area della nuova industria: quella dalla quale vengono fuori fusti di rifiuti tossici. È chiaro che ieri non era il giorno adatto per parlare di nuove industrie, ma tant’è: la conferenza era stata programmata.

Così, parla il professor Umberto Arena, dottore in scienze ambientali all’Università di Caserta. La sua non è un’analisi basata sulle emozioni personali ma sulle carte, sui documenti, e quindi sugli impegni che la società (la Iavazzi Ambiente) che calcola di insediare l'impianto, dichiara di assumersi. Carenze documentali, dunque. Basta questo, in quel contesto, con il clima ai veleni in salsa calena per scatenare l’ennesimo coro di «no». Nel palazzo regionale fa caldo, ma il più infuocato di tutti è il tavolo del confronto volutamente in concalve.

Un rappresentante Iavazzi prova ad accendere un registratore e succede l’inferno: la conferenza è sospesa. Ma la trasparenza vince lo stesso: i messaggi telefonici passano le porte serrate e sbarcano sul sito internet privato, calvirisorta.com, di un radioamatore caleno. Così, in tempo reale tutti riescono a sapere la posizione dei sindaci Sparanise, Calvi Risorta, Pignataro Maggiore, Camigliano, che al cospetto dei delegati Arpac, dell’Asl di Capua, dell’Asi casertana e dell’Ente provinciale fanno tutti pollice verso.

Del resto è inoppugnabile il fatto che manchi persino il piano di dismissione impianto. Così, anche l’Asl esprime parere negativo. Capitolo chiuso? No, per nulla. Tra novanta giorni il gruppo Iavazzi si è impegnato a tirare fuori le carte; persino la richiesta certificazione antimafia.  

 

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