CALENUM riferito
a Calvi e Carinola: Origine e diffusione di un errore
storico
Comune di Pignataro, 18 dicembre 2014
Angelo Martino
Non pochi storici e
studiosi, dal medioevo in poi, hanno commesso errori e confusioni riguardo al
termine “Calenum”, in relazione al suo impiego quale sostantivo
ed aggettivo, attribuendo tale termine a due città diverse: Calvi e Carinola. I Longobardi, che avevano fondato Carinola prima dell’anno Mille d.C., la chiamarono Calinium, talvolta Calinulum o
anche Carinulum, latinizzando il suo nome volgare di Calinio o Calinolo.
Come è noto, fu Pietro
Diacono ad usare impropriamente i due nomi, allorché compilò, nella prima metà
del XII secolo, una Cronaca del monastero di Cassino. In tale circostanza, il
monaco benedettino Pietro Diacono, nel trascrivere da Leone Ostiense, alcune
donazioni fatte al suo monastero, copiò Calenum al
posto di Calinium (Carinola)
trasformando quello che era un aggettivo in un sostantivo. Da allora tutta una
serie di equivoci che coinvolsero diversi autori, i quali cominciarono a
considerare il sostantivo Caleno come città diversa
da quella che era stata l’antica Cales.
L’errore fu amplificato
allorché molti scrittori normanni ritennero che Caleno
fosse riferito a Calinium (Carinola).
Furono in particolari alcuni baroni normanni, che avevano la signoria di Carinola, ad essere definiti signori di Calenum.
(Bartolomeo di Caleno, Riccardo di Caleno… ecc.) Nel periodo normanno anche i Vescovi di Carinola cominciarono ad essere chiamati vescovi di Calenum, mentre quello che era rimasto ancora in piedi
dell’Antica Cales assumeva in maniera progressiva la
denominazione di Calvum.
L’errore di trascrizione
da parte dell’abate Pietro Diacono fu rilevato dallo storico Camillo
Pellegrino, il quale, nei Discorsi sulla Campania Felix, pubblicato nel 1651,
dimostrò che la “città e il popolo “Caleno” e ogni
altra cosa dagli antichi chiamata “Calena” non fu
altra città né altro popolo, né cosa diversa da “Cales”,
né da tutto ciò che a “Cales” apparteneva”.
L’autorevole dimostrazione dello storico Pellegrino fu seguita da altri
studiosi, come il Pighio, il Cerbone,
il Mazzocchi, il Rinaldi, il Cluverio,
il Giustiniani.
Giuseppe Carcaiso, in relazione a quelle che furono le errate tesi
di due storici locali di Carinola, Salvatore Theo e
Luca Menna, i quali sostenevano l'identica denominazione delle due città (Calvi
e Carinola), ipotizza che gli stessi Gastaldi
longobardi di Calvi, prima dell'anno 1000, avessero fondato Carinola,
attribuendo a questo nuovo borgo il nome del loro vecchio Gastaldato.
Ricordiamo che nel Medio Evo Calvi, essendo Cales
vicina a Capua, si trovò più volte ad essere coinvolta nelle numerose guerre
tra i vari Gastaldi, i quali erano costretti a spostarsi in altri territori.
Quindi non dovrebbe sorprendere più di tanto se i Gastaldi di Calvi, prima del
Mille, avessero preferito abbandonarla per fondare la nuova Calenum,
Carinola.
Lo studioso Carcaiso ipotizza altresì che tale scelta non sia da
attribuire ad una questione sentimentale, ma all’opportunità di ribadire,
tramite la conferma del toponimo Calenum per
l’attuale Carinola, la volontà di legittimare, da
parte dei Gastaldi longobardi, la “loro signoria sul territorio, o quanto meno
su di una parte di esso, anche in una sede di governo diversa da quella
originaria”.
Inoltre una pergamena
stilata ad Aversa nel 1092 ci aiuta a comprendere la questione. Trattasi della
donazione di alcuni terreni che “Umfridus de Calvi”,
citato anche nella pergamena del 1126, “Comes Calvensis”, come si definisce lui stesso, dona al Monastero
di S. Biagio di Aversa. Onfredo gestisce tale
donazione con il consenso del suo “ dominus” Gionata,
conte di Carinola. Quindi il conte di Carinola dà l’assenso a Onfredo
di Calvi per la donazione; da ciò si evince il rapporto feudale fra il conte Gionata di Carinola e Onfredo di Calvi.
Ritroviamo la conferma del
rapporto che tiene assieme le storie di Calvi e di Carinola,
i cui signori, come evidenzia lo studioso Giuseppe Carcaiso:
“non a caso vengono definiti conti di
entrambi le città.”
Bibliografia:
Camillo Pellegrino -
Discorsi sulla Campania Felice - 1651
Salvatore Theo - Notizie
intorno all’antico Caleno - Napoli - 1843
Luca Menna - Saggio istorico della città di Carinola -
Aversa 1848
Giuseppe Carcaiso - Storia dell’Antica Cales
- 1980
Giuseppe Carcaiso - Calvi e l’Alta Campania - 1996
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