Rapina all’Aci di via Campania a Venafro: sequestrata
l’arma utilizzata dal malvivente
Molise Network, 22 luglio 2014
Come
preannunciato in anteprima da queste stesse colonne, i Militari dell’Arma hanno
infine messo le mani addosso al malvivente che il 9 ottobre del 2013 rapinò e
colpì brutalmente il titolare dell’agenzia Aci di Venafro. Trattasi del 36enne
di Calvi Risorta N.M., già associato alla Casa Circondariale di Santa
Maria Capua Vetere.
Come ben si
evince dal comunicato diffuso dal capitano Giuseppe Fedele, Comandante
della Compagnia Carabinieri di Venafro, è stata rinvenuta anche l’arma
utilizzata dal malvivente:
“Nella
mattinata di ieri i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia
Carabinieri di Venafro (IS), supportati da militari delle Compagnia Carabinieri
di Capua (CE) e Castello di Cisterna (NA), nell’ambito di complesso servizio di
polizia giudiziaria, coordinato dal Sostituto Procuratore della Procura della
Repubblica di Isernia D.ssa Andricciola,
eseguivano una serie di perquisizioni locali e personali in Vitulazio (CE),
Calvi Risorta (CE) e San Vitaliano (NA) onde rinvenire elementi di prova in
merito alla efferata rapina effettuata il 09/10/2013 in Venafro in danni
dell’Agenzia Aci, nella quale un dipendente della stessa fu violentemente
percosso.
In Vitulazio,
nel corso della perquisizione nell’auto di N.M., trentaseienne di Calvi
Risorta, i carabinieri di Venafro rinvenivano, abilmente occultata all’interno
della plancia, nel vano ricavato sotto lo stereo, un revolver tipo Bulldog a
tamburo, funzionante, di calibro imprecisato e privo di matricola, mentre
durante la perquisizione effettuata in San Vitaliano, venivano rinvenute e
sequestrate due repliche di armi in metallo, identiche alle reali, una di una
Beretta 92FS in dotazione alle forze di polizia ed una di una Walter PPK,
entrambi provviste di munizioni e senza tappo rosso. La prima di queste due
repliche è identica all’arma descritta dalla vittima della rapina avvenuta in
Venafro.
Al termine
delle formalità di rito N.M. veniva dichiarato in stato di arresto per il
possesso di un’arma da fuoco clandestina e, su disposizione dell’Autorità
Giudiziaria, veniva associato alla Casa Circondariale di Santa Maria Capua
Vetere (CE)”.
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