ODORE DI ELEZIONI: GLI
SCIACALLI ANNUSANO IL SANGUE E SI AVVICINANO
Nicola Cipro, 28 agosto 2013
Ad ogni tornata
elettorale si ripete la pantomima di tanti personaggi che per anni rimangono
acquattati in disparte nel grigiore delle loro vite e che appena si parla di
elezioni sembrano riprendere vita, proponendosi di volta in volta “consigliori”, esperti di strategia politica, capaci non si
sa di che e chi più ne ha più ne metta. Questi figuri si mettono agli ordini
del potente o dei potenti di turno, loro che, per pregressi tracolli
elettorali, non potrebbero portare a se stessi forse neanche i voti di moglie e
figli.
Comincerà così, tra
breve, il walzer dei libretti di lavoro che saranno richiesti in gran quantità
ai malcapitati di turno e tenuti gelosamente in ostaggio fino ad elezioni
avvenute per essere poi restituiti con le immancabili rassicurazioni di una
rapida assunzione. Giocare sui bisogni della gente, fare leva sulle necessità
della stessa, rubarne le emozioni e deluderne l’anima è prassi abituale dalle
nostre parti. Restando sempre e comunque una cosa ignobile.
Possibile che
nessuno dei truffandi non si chieda come mai in
questo periodo e solo in questo periodo si aprano miracolosamente tante strade
e nei precedenti quattro/cinque anni nessuno si sia mai curato di cercarli?
Possibile che a nessuno di loro passi per la mente che forse qualcuno li sta
usando unicamente ai propri fini personali? Possibile che quando qualcuno dei
figuri di cui sopra gli dice di conservare gelosamente il segreto non si renda
conto che la stessa cosa è stata promessa almeno ad altre cento persone?
E’ la disperazione
del vivere quotidiano, è la difficoltà di sbarcare il lunario e di provvedere
dignitosamente al mantenimento della propria famiglia che può renderti cieco in
questi momenti. Conosciamo invece altre situazioni che viaggiano in silenzio,
nella semplicità dell’offrire e del dare senza contropartite. Come quella
dell’avere aperto le porte di una fabbrica, in un lavoro prettamente estivo, a
una ventina di donne e ragazze del nostro paese, chiamate senza alcuna
preclusione di provenienza politica e alle quali non è stato chiesto il DNA di
appartenenza.
E quando un amico
ci ha segnalato questa possibilità, insieme al Dott. Marrocco abbiamo divulgato
la notizia. In breve, dal gruppo originario, che doveva essere di 3/4 persone,
oggi lavorano in quella fabbrica una ventina di nostre concittadine. Diciamo
ciò non per vantarci, ma solo per precisare che questa prassi del voto di
scambio non è mai stata nostra. Il lavoro è una cosa troppo sacra per essere
oggetto di mercimonio. Quello che abbiamo fatto, e che dovrebbero fare tutti
quelli che hanno a cuore il progresso della nostra cittadina e che si
proclamano politici, è avere messo a disposizione di tutti la possibilità di
essere avviati ad un lavoro sicuro, ben retribuito e con i contributi versati.
Gli sciacalli
intanto si aggirano inquieti per il paese, furiosi per non avere potuto godere
di tale privilegio che avrebbero sfruttato, loro si, come meglio non si sarebbe
potuto. Chissà se almeno questa volta i cittadini caleni saranno più cauti
nell’affidare le loro speranze ai periodici ciarlatani, bugiardi ed
ingannevoli.