Il parco caleno nel completo abbandono
Luciana Antinolfi, 28 agosto 2013
Poco più di un anno fa, e precisamente
il 1° giugno del 2012, veniva inaugurato
in località Cortemanne, nella fraz.
di Visciano di Calvi Risorta, il Parco Caleno intitolato alla memoria
dell'appuntato Giovanni Pepe "vittima del dovere", deceduto, in
provincia di Campobasso, in un conflitto a fuoco il 1 giugno 1982.
Su un terreno confiscato alla camorra e
affidato al comune come bene indisponibile, furono spesi ben 630 mila euro per la realizzazione di un
parco che doveva essere fruibile da tutta la cittadinanza. “Come spesso
accade”, afferma rammaricato il Dott. Marrocco, “dopo l’entusiasmo iniziale da
parte dell’amministrazione a provvedere al diserbo e alla manutenzione, (con la
presenza di un custode!!!) oggi ci
troviamo di fronte ad uno spazio verde (e non è l’unico, purtroppo…) lasciato in uno stato di abbandono e di
degrado assoluto, aiuole e fioriere si sono trasformate quotidianamente in
ricettacoli di rifiuti di ogni genere, erba incolta, assenza di manutenzione…
le piante avrebbero bisogno di essere innaffiate e potate con continuità,
l’erba rasata con diligenza.
E’ una vergogna! Il parco, simbolo
della legalità, (chi non ricorda l’entusiasmo della cerimonia di apertura…)
oggi, abbandonato a se stesso, gode di cure scarse e sporadiche. Dalle immagini è possibile vedere
inoltre in che stato vertono i bagni (quelli accessibili, ovviamente, in quanto
il bagno per i portatori di handicap è chiuso, per cui inutilizzabile) e quello
che rimane del chiosco.
Di conseguenza malgrado sia estate non
vi è traccia di bambini che giocano o di anziani che si godono la frescura di
questo spazio verde ridotto ormai ad un letamaio”. “Un’immagine di incuria che
di certo non giova al nostro paese”, prosegue il consigliere Nicola Cipro, “e
che si va a sommare ad altre incresciose situazioni presenti sia in zone
periferiche, come la strada comunale di accesso all’Antica Cales, per esempio,
che in zone centrali, come gli edifici scolastici o il depuratore di Petrulo,
divenuto una vera e propria discarica abusiva, nascondiglio di ratti e di
serpenti, nonché pericoloso, perché incustodito, con un cancello oltretutto aperto.
Eppure se la memoria non ci inganna
dagli elenchi degli amministratori c’era parso di scorgere la presenza di un
“assessore al verde”, alla cui capacità gli ignari cittadini avrebbero affidato
le loro speranze per avere una cittadina più vivibile. Ma… nonostante le
continue segnalazioni, tutto rimane nell’indifferenza. E ad oggi, ciò che
rimane è l’evidente squallore che testimonia un’incuria generale da ricercare
in quelle facce che, dopo il voto, sono sparite nelle stanze del Comune”.