GIOVANNI MARROCCO: DICIAMOCI LA VERITA’!
Luciana Antinolfi, 06 agosto
2013
La falsità: un dato di fatto.
Le vicende degli ultimi giorni sembrano convalidare la
tesi che nell’uomo è insito l’istinto primordiale di sopraffare l’avversario,
illecitamente e con false promesse. Non è bello ma è così. Se oggi facessimo un
sondaggio in riferimento all’ipocrisia, ovvero il luogo dove non esiste
coscienza, dove esiste solo invidia, sicuramente il luogo più consono sarebbe
tra i politici e nei palazzi di potere, dove la falsità fa da padrona.
Oggi infatti la falsità ha preso il sopravvento. Si
assiste sempre più spesso, e lo si afferma senza retorica alcuna, a situazioni
in cui mentre si enuncia una tesi, quasi contestualmente essa cade in
contraddizione, perché il soggetto in questione fa esattamente l’opposto di ciò
che dice, disorientando le persone, con una ricaduta pesante sulla moralità
pubblica. Diceva George Orwell: «La grande nemica della chiarezza nel
linguaggio è la mancanza di sincerità... Il linguaggio politico è progettato in
modo da far sì che le bugie assomiglino a verità e che l'assassino risulti una
persona rispettabile».
Leggendo le ultime notizie che transitano sui siti si
prende coscienza che si vuol far prevalere questa affermazione a tutti i costi.
Sembra che la parola d’ordine sia: contraddizione! Ma perché questa necessità a
dire menzogne? Perché mentre si dice una cosa, poco dopo se ne realizza
esattamente un’altra, contraria? A fronte di lampanti bugie si evince che
l’ipocrisia di alcune persone raggiunge livelli insoliti, esagerati. A che
scopo? Per trarne dei profitti propri?
Fortunatamente la gente si è svegliata e pur vivendo
nel mondo delle apparenze, dove l’apparire conta più dell’essere, non è
disposta più ad essere ingannata. E’ chiaro che determinate persone,
costruendosi dei ruoli su misura, inscenano false situazioni solo per un
tornaconto personale. Il motivo? si pensa che la maggior parte della
popolazione non è molto attenta a quanto dichiarato o che chi sta attento abbia
la memoria corta.
Ma dalle testimonianze raccolte, le persone non sono
più disposte a credere al Pinocchio di turno, sono stufe delle posizioni
contraddittorie, delle false promesse del politico o aspirante tale, che dopo
anni di silenzio o di indifferenza ritorna alla ribalta solo per denigrare
"il nemico" e non per fare l’interesse della comunità. I cittadini
reclamano una società più equa, in cui i diritti di ognuno vengano rispettati,
senza necessità di ricorrere ad inutili menzogne.
Riflettiamo sugli eventi e sulla bassa moralità di
chi, come Giuda, è disposto a vendersi per 30 denari!
Dott. Giovanni Marrocco