ANCORA SOLDI BUTTATI SUL CAMPETTO COMUNALE DI CALVI RISORTA: GRATE
DA CAMPO DI PRIGIONIA AD IMPEDIRNE L’ENTRATA
Luciana Antinolfi, 01
agosto 2013
Il campo comunale di
calcio a 5 rappresenta l’ennesima opera incompiuta della gestione Caparco.
Al bando di gara per la
gestione della struttura, in cui si invitavano tutte le società sportive del
territorio caleno, (come previsto dal regolamento comunale), partecipano solo
due società. Dopo l’iter burocratico il campo di calcio a 5 non viene dato in
gestione (forse perché la probabile società che aveva i requisiti previsti non
era di loro gradimento). Cosi il campo, chiuso tutto l’anno, viene
continuamente vandalizzato, fino a provocare aperture abusive nella rete e
permettendo a chiunque di scorrazzare indisturbato, danneggiando le panchine,
spargendo cocci di bottiglia sul terreno di gioco, stracciando le reti e chi
più ne ha, più ne metta. Il tutto sotto gli occhi compiaciuti e complici del
sindaco e di tutta l’amministrazione (si ricorda che vi sono finestre degli
uffici comunali che si affacciano
direttamente sul campetto in questione). Ogni anno però la Pro Loco (quella
amica del sindaco, beninteso) organizza un torneo ad agosto e perciò bisogna
rimettere in sesto l’impianto.
Di qui la brillante idea
partorita dal nostro sindaco e dai suoi più stretti collaboratori: mettere le
grate pesanti e “adesso vediamo se le rompono”. Avete capito bene, amici
lettori. Invece di provvedere ad educare i giovani, aprendo ad essi gli spazi
pubblici e responsabilizzarli sull’uso degli stessi, si ergono nuove e più
robuste barricate. Per provvedere a tanto si è dato fondo ad una spesa di più
di 6.000,00 euro, che comprende, oltre al rifacimento della recinzione stile
“Campo di prigionia Sing Sing”
(mancano solo le torrette), il ripristino delle panchine e delle pensiline
sulle stesse. Tutti lavori, a ben guardare, che sarebbero stati a carico della
società aggiudicataria del bando e che sicuramente avrebbe trattato il campo
con la cura necessaria.
Ma tant’è! Parlare male di
Caparco, viste le tante baggianate e storture politiche che commette
continuamente, sarebbe come sparare sulla Croce rossa. Ce lo immaginiamo, ora,
circondato dai suoi osannatori, che si vanta della
brillante idea che ha partorito e quelli a dire che non c’e nessuno furbo e
intelligente come lui. Peccato che la recinzione, a mio avviso, ha trasformato
il campo da agibile ad inagibile e per di più pericoloso. Se qualcuno si farà
male, andando a sbattere contro di essa, avrà tutti i titoli per richiedere
congrui risarcimenti al Comune. Mi permetto qualche battuta: a corredo di tutto
ciò per fortuna non è stato messo anche il filo spinato per rendere ancora più
“sicura” la struttura ed evitare l’ingresso ai non autorizzati.
E si chiede una cortesia:
spegnete le luci del campo quando non viene utilizzato… ma questo agli
amministratori importa poco, tanto sono i cittadini che pagano! Cosi si fa,
sindaco. Ci vuole polso e genialità per risolvere i problemi di Calvi Risorta.
Dott. Giovanni Marrocco